( PREMESSA in questo tutorial darò alcune
anticipazioni di < TEORIA DEL COLORE > relative ai passaggi
interessati Per chi non la conosce, saranno talvolta termini e
spiegazioni difficili da comprendere e da accettare come regole. Ma
tutto ha un perché ed in un prossimo tutorial , tempo permettendo, ne parleremo
compiutamente e tutto apparirà semplice e logico. . Per adesso basta
mettere la massima attenzione ed applicare con fiducia. )
Trasferito su tela il nostro disegno iniziamo la
stesura del Pigmento colorato ( ossia il colore da tubetto) ..
Come prima fase pittorica si dà alla tela una
CAMPITURA
Cos’è la campitura
In linea generale consiste nel dare sulla
tela bianca, una stesura colorata prima di dipingervi sopra.
Tale stesura può essere data in modo
perfettamente uniforme ( con lo stesso effetto che si ha inserendo un pigmento
colorato nella mestica ) o in modo sommario cioè anche con chiazze,
casuali o mirate, più e meno sature.
Quindi una stesura colorata iniziale a
“tutta tela” a “ tutto campo”. ( da cui campitura
)
Per la campitura il colore è
generalmente poco saturo ( molto diluito e quindi chiaro) . Tuttavia in
alcuni artisti e periodi pittorici, troviamo anche campiture molto sature
o addirittura scurissime.
Tutto dipende dal risultato finale che si
vuole raggiungere perché mai una campitura è data a caso.
Così avveniva per esempio nel Rinascimento
veneziano, e nel periodo della pittura tonale, quando venivano aggiunte
alla mestica terre d’Umbria ( da cui deriva, oggigiorno, il termine terra d'ombra) o terra di Cassel.
Successivamente Caravaggio, ( che dalla scuola lombardo-veneta prese la sua formazione) in alcuni suoi periodi campiva la
sua tela con un bruno rossiccio .
Altre campiture possono essere date a più colori,
a zone sulla stessa tela ( lo fanno i paesaggisti, ma non solo) .
Il colore ed il tipo di stesura della campitura
varia quindi da artista ad artista , ed in funzione del genere pittorico e periodo stilistico.
E’
essenzialmente una conoscenza teorico-tecnica basata sulla “teoria del
colore”.
Quindi non è mai buttata a caso
ed ogni scelta ha le sue ripercussioni finali .
In questa libertà di scelta c’è anche
quella di non dare alcuna campitura per una differente esigenza artistica
o stilistica.
Le ragioni della campitura sono molteplici. Ne indico le più importanti.
1- Innanzitutto perché i colori
si leggono e si percepiscono nel modo più reale su un fondo di tono
medio, quindi non bianco ne nero ( ne bruno per le tecniche che non
utilizzano il nero). E’ lo stesso motivo per cui le classiche tavolozze
erano e sono in legno ( o colore del legno). Quando si è raggiunta familiarità
con i colori si possono utilizzare delle tavolozze a sfondo diverso.


Vediamo come
lo stesso bianco e lo stesso bruno hanno un effetto ottico differente in
dipendenza dello sfondo.. Sul fondo bruno della seconda foto il bianco
appare più vivido che nella prima foto , ma il colore è lo stesso . E' solo un
effetto ottico.
2-
Un substrato comune serve ad uniformare ed armonizzare
l’intero dipinto. Come vedremo nella <teoria dei colori> i vari colori di
un dipinto si influenzano l’un l’altro , sia armonizzandosi sia
contrastandosi o esaltandosi vicendevolmente. La percezione di un colore cambia
in relazione ai colori che lo circondano
Il rosso attorniato dal nero viene percepito più vivido dell'altro circondato dal bianco
3-
Nella pittura a strati sovrapposti ( questa che stiamo
sperimentando detta a " velature") ogni strato subisce effetti dalla tinta della campitura
che sta sotto, che solitamente è il suo complementare. Non escludendo altri
colori per effetti particolari
4- Una campitura nel “colore locale”
( che significa il colore intrinseco del soggetto ) ha già il “ mezzotono” (
cioè il tono medio ) nella stessa campitura, per cui basta dare gli
scuri per avere una prima sensazione di tridimensionalità e
successivamente le luci per completare tale sensazione. In pratica
con soltanto tre toni ( dei quali quello di mezzo è fornito dalla campitura stessa)
si può già valutare una iniziale realtà del proprio dipinto in quanto
ad estensione tonale.
( abbiamo accennato al Caravaggio e questa era la sua tecnica nei lavori giovanili)
( NOTA - Quanto appena detto nel punto 4
sembra contraddire con i fondi scurissimi del Rinascimento Veneziano ed ancor
più con le campiture bruno-rossicce della maturità del Caravaggio
.
Ma non più di tanto. Perché come abbiamo
detto ogni pittore sceglie una campitura in base alla sua visione artistica, ed
all’effetto finale che vuole raggiungere in un
dipinto.
I veneziani davano su fondi scuri ( spesso ottenuti direttamente nella mestica) i mezzitoni , e nel periodo del colorismo e della pittura tonale lo stesso colore di mezzotono impegnava i soggetti in tutta l’opera.
I veneziani davano su fondi scuri ( spesso ottenuti direttamente nella mestica) i mezzitoni , e nel periodo del colorismo e della pittura tonale lo stesso colore di mezzotono impegnava i soggetti in tutta l’opera.
Caravaggio,
che secondo me è il primo rivoluzionario della pittura , nella sua maturità
dava una campitura bruno rossastra e su essa iniziava dalle
massime luci. Erano queste che gli indicavano le forme ( per cui non
necessitava di disegno preparatorio a carboncino) e dava successivamente i
mezzitoni che erano ridotti al minimo possibile . La sua percezione di
tridimensionalità la otteneva dal bianco di biacca , steso in prima
fase e come è evidente aveva visto bene. Su questo punto del
Caravaggio c’è chi la pensa diversamente, e secondo me dipende dal fatto
che periodi artistici il Caravaggio ne ebbe almeno tre e io penso anche di più.
Comunque questa è un’altra storia, ma serve a capire “ il perché “ di una
campitura.
Che
ripeto non è mai buttata a caso e sempre programmata per il raggiungimento di
un fine. .)
Queste sotto le campiture più frequentate nella pittura classica
Terra di Cassel
|
|||||||||||
Per questo ritratto di Einstein mi
sono basato sul punto 4 e di riflesso tocco i punti 1, 2, e 3..
Infatti la campitura la faccio in terra di Siena
bruciata, diluita ( quindi schiarita o meglio
desaturata fisicamente ).
Questo colore se poco saturo sta nella
gamma degli arancio ed ottengo, così, il “colore locale” adatto
all’incarnato sul quale sviluppare lo studio tonale. ( punto 4 )
Mi fa inoltre da base morta in contrasto di
tonalità , perché complementare alla maglia che realizzerò con Grigio di
Payne, e come base per lo sfondo che realizzerò in un grigio 1 o 2. della
scala tonale
I colori che utilizzerò sono i seguenti :
- terra d’Ombra naturale.
- terra d’Ombra bruciata.
- bruno van Dyck
- blu oltremare.
- grigio di Payne.
- giallo ocra
- giallo di Napoli chiaro.
- terra di Siena bruciata
- vermiglione chiaro.
- bianco di Titanio.
- bianco di Zinco.
- Non utilizzo nero per il classico.
Praticamente sono varianti dei tre colori
primari blu, giallo e rosso ,( ciascuno in due versioni di caldo e di
freddo) più i due colori neutri bianco e nero ( sostituito in questo caso
da bruni . Anche la terra d'ombra è un bruno. ). Il nero come detto in
questo genere non lo utilizzo e lo ottengo per mistione fra bruni e blu, per
poterne ottere un nero più caldo se faccio vincere il bruno o più freddo se
faccio vincere il blu. E' un nero da mistione e per capirci lo chiameremo "simil-nero" .
Anche nei neri da tubetto abbiamo il nero
d'avorio che è un po' più caldo rispetto al nero di Marte che è più freddo e ci
sono anche altri neri ma io li trovo tutti molto aggressivi per questo genere.
Potrei anche modificarli con mistioni, ma se devo mischiare tanto vale farli
semplicemente da me.
Le terre d'ombra ed il van Dyck stesi puri
serviranno anche per ombreggiare..
In questo lavoro l'unica mistione realizzata su
tavolozza è proprio il nero. Tutti gli altri colori verranno stesi nella
tonalità integra come viene fuori dal tubetto e resi più chiari solo
otticamente, per effetto della dispersione del pigmento, gestendoli con
la quantità del medium
================================
( Anticipazione
sulla <Teoria del colore >.
Ho
accennato ai termini “Saturazione “, “ Tono “, “ Tonalità “ , “
Studio tonale” , " Scala tonale ", " Colore caldo e colore
freddo" Sono tutti termini significativi nella
teoria del colore.
So
che quando l’apprendista pittore di oggi sente parlare di teoria ha subito un
senso di repulsione, perché ha fretta e vuole la pratica . Questo forse accade
perché si dà al termine “ teoria” il significato di “ipotesi “ o “
opinione “ da confermare poi, se possibile, con dati reali.
Mentre “teoria“ ha anche il significato
di “formulazione sistematica dei principi del
sapere“.
Per
cui bisogna intenderla come “Fondamenti del colore “. Ed è questo il
significato che grandi studiosi del colore come Goethe, Itten, Munsell ( solo
per indicare i più noti) hanno inteso dare nei loro trattati sul colore
pittorico. Quando tratterò la teoria del colore in un tutorial apposito
metteteci, quindi , il massimo interesse perché solo comprendendola a fondo
sarete padroni della vostra tavolozza.
Per
adesso considereremo solo quei termini che di volta in volta ci serviranno ai
fini di questo dipinto
( tra parentesi il termine in lingua inglese ,
che incontrerete più frequentemente ricercando sul Web, visto che in
italiano c’è poco o niente )
TONALITA’- ( HUE )
Detta anche Tinta – Croma—Cromaticità--- In ottica è un colore puro con una sola lunghezza d’onda Mentre in pittura è un colore puro senza aggiunta di bianco o di nero.
LUMINOSITA’ - (BRIGHTNESS)
Detta anche Tono--- Valore,--- Chiarezza ( o Scurezza )--- Brillanza
Variazione per la quantità di bianco o di nero presente in colore con tonalità e saturazione
costante
Più chiaro o più scuro
Una tinta con aggiunta di bianco porta ai colori pastello ( TINT in inglese )
Una tinta con aggiunta di nero porta alle ombre
SATURAZIONE.- ( SATURATION )
Detta anche Purezza—Pienezza—Intensità
Misura quanto piena è di colore una tonalità con luminosità costante .
Più vivace o più schiarito
Più piena o meno piena di pigmento di una sola tinta .
Per
cui una tinta o tonalità di colore può variare grazie o a causa della
luminosità e della saturazione. Quando saprete utilizzare questi elementi
potrete dare personalità al vostro dipinto.
(Riflessione
:Io ci lavoro da tempo, non ne ho ancora una completa padronanzae forse non
l'avrò mai, ma lavoro dopo lavoro tanti accorgimenti mi vengono subito
istintivi.
.
Questo non deve scoraggiarvi o farvela sottovalutare , dovrevbbe invece
invogliarvi ad approfondire perchè, poco per volta tutto si può imparare)
.
Un
accenno anche alla scala tonale. I vari toni servono per dare la
luminosità o le ombre al dipinto.( la luinosità è il secondo elemento del
colore ) Il tono minimo è ovviamente il nero come altrettanto ovvio è che il
tono massimo sia il bianco. In mezzo ad essi c'è una estesa scala di toni
intermedi che nel caso di bianco e nero chiamiamo grigi. Nei trattati di
<teoria del colore> i vari autori hanno constatato che con 9 o 10 o
11 di questi toni si possa raggiungere una tridimensionalità realistica.
Naturalmente ogni colore ( tinta, croma , tonalità ) ha una sua scala, come
vediamo sotto
Una scala di toni di una qualsivoglia tinta si ottiene aggiungendo bianco per salire di tono o aggiungendo nero per scendere di tono. Praticamente stiamo giocando sul secondo elemento del colore Questo per quanto riguarda il colore ottenuto da mistioni.
Oppure
possiamo giocare sul terzo elemento cioè la maggiore o minore saturazione,
utilizzando l'effetto ottico dei colori diluiti in sovrapposizione. Più strati
di colore sovrapponiamo più scende il tono del colore e maggiore sarà la sua
vividezza.
In questo nostro lavoro , per salire e scendere di tono utilizzeremo appunto la saturazione. Le tinte verranno utilizzate pure o comunque come escono dal tubetto. NON FAREMO MISTIONI.
Questi sono solo accenni da seguire " fidandosi" anche se non compresi a fondo . Vedrete come sarà tutto chiaro quando verrà esposta l'intera < TEORIA DEL COLORE > e come sarà divertente < GIOCARCI>.
===============
Fatta
questa breve parentesi ritorniamo al ritratto di Albert.
Avevamo detto che la prima stesura di colore sulla tela è la CAMPITURA.
Le
regole sono fatte per essere seguite, ma anche anche per essere stravolte. E io questa
regola non la seguo o meglio la seguo a modo mio.
La
mia prima stesure ( nel classico) è infatti lo sfondo
Tirando
lo sfondo faccio in modo che il soggetto mi venga avanti ( infatti
otticamente gli scuri indietreggiano ed i chiari avanzano) .
e
solo come secondo step stendo la campitura
il colore attuale per lo sfondo è terra di Siena bruciata molto diluita |
la campitura a tutta tela mi scurisce anche il fondo. Queste fasi sono diluite solo a trementina o acquaragia Sempre terra di Siena bruciata |
saturo un po' la maglia con Payne. Ogni stesura mi rinforza le zone d'ombra In queata fase aggiungo un po' d'olio( POCHISSIMO) alla trementina |
Mentre la maglia asciuga comincio ad ombreggiare il volto con terra d'ombra bruciata molto diluita., ed essendo alle prime fasi, vuole solo trementina |
da notare come nella maglia traspare ancora il terra steso inizialmente. Questa trasparenza ne renderà più realistica la percezione finale. |
A questo punto lo studio tonale mi ha dato i toni bassi ed i mezzitoni del volto e si dovrebbe proseguire con la grisaglia che ci permetterebbe i toni alti che adesso mancano.
La grisaglia serve, essenzialmente, per dare le luci ma va fatta tutta a olio e richiede tempi lunghi di asciugatura. Quindi per motivi di tempo la saltiamo e la descriveremo in un successivo lavoro .
In alternativa per i chiari e le luci utilizzeremo il metodo dello sfregazzo che vi mostrero nel prossimo post.
Intanto voi potete portare avanti il vostro ritratto
( Nota : A ragione di questo cambiamento di tecnica ( da grisaglia a sfregazzo) decisa in corso d'opera , vi conviene stendere i colori dell'incarnato ( volto e mani) di un tono più alto rispetto a quanto da me mostrato. Il tono più alto lo si ottiene diluendo maggiormente il colore da tubetto ( quindi senza aggiunta di bianco).
LO SFREGAZZO
in arrivo...............................................