venerdì 26 agosto 2016

ANTICIPAZIONE a sostegno del ritratto di Einstein



ANTICIPAZIONE  a sostegno del ritratto di Einstein 


Nella realizzazione  del ritratto di Einstein  a metodo classico, è evidente   che ad alcuni non basta la sola raccomandazione di realizzare  un buon disegno, il migliore che si riesca a fare. Probabilmente perché non conoscono i vari metodi o tecniche di pittura ad olio e considerano questa pittura come un’unica tecnica. Ma non è così

Ne avrei parlato e ne parlerò in un tutorial apposito ma penso che un’anticipazione  sia necessaria per chiarirci meglio le idee.

                                                       Facciamo una premessa
Nel corso di disegno del maestro Angelo abbiamo appreso che il disegno è costituito , fondamentalmente, da due elementi : IL SEGNO ed Il TONO. Quindi per queste fasi siamo preparati.

Anche utilizzando i  pigmenti al posto della grafite o del carboncino  se si realizza un lavoro in monocromatico gli elementi restano sempre due  SEGNO e TONO.

Se passiamo, invece ad una realizzazione a più colori si inserisce un altro elemento , che evidentemente è il COLORE.

Ed ancora se utilizziamo i colori ad olio , essi ci permettono , qualcosa di più : i DETTAGLI  e gli ACCENTI.
  
Quindi , riepilogando, un dipinto ad olio è costituito dai seguenti elementi:
SEGNO
TONO (   e GRISAGLIA )
COLORI
DETTAGLI e ACCENTI.


( Nota. La grisaglia è una parte del tono  ed è specifica per la tecnica classica a velature)


Questi  elementi costituenti un dipinto ad olio possono essere realizzati con due metodi di base completamente differenti l’un l’altro. Si potrebbe dire che la pittura ad olio non è una sola tecnica ma due. Senza contare di quante ulteriori sottotecniche e stili vari da ognuna di esse si sono sviluppate nei tempi

                                             Quindi due tecniche di base ( ne accenno per sommi capi )

1a)      Realizza una fase per volta badando prima al solo disegno , poi ai soli toni , quindi al solo colore ed infine ai dettagli ed accenti.
E’ evidente che questa tecnica poiché divisa in fasi richiede più tempo , però facilita il lavoro perché ogni fase va lavorata a se , non pensando alle altre fasi e quindi la si può realizzare nel migliore dei modi.
Quindi quando si realizza il disegno si pensa solo ad esso tenendo la mente sgombra da toni e colori. Quando si passa ai toni si pensa esclusivamente a trovare i toni migliori e non si pensa affatto al successivo colore  ecc.
Da questo procedimento nasce, però,  anche che ogni fase è   preparazione alla fase successiva . Se si fa male una fase, questi errori si ripercuoteranno irrimediabilmente alle fasi successive. Se ogni fase è fatta bene tutto diventa una passeggiata.
La caratteristica di questa tecnica sta nel fatto che la composizione dei colori ricavati (secondari e terziari) non si raggiunge per miscelazione bensì per sovrapposizione di colori trasparenti. Facendo un semplice esempio se vogliamo ottenere il secondario < arancio > non mischiamo i due colori essenziali rosso e arancio sulla nostra tavolozza ne sul supporto, li stenndiamo invece uno per volta sovrapponendoli e l'effetto < arancio > si dalla fusione in trasparenza. In pratica è un effetto ottico. E’detta  anche" a velature" proprio per il modo in cui viene raggiunto il croma.
Questa è la tecnica , detta “ CLASSICA ” ,fu  la prima ad essere adottata  con l’arrivo della pittura ad olio.

2a)    Realizza tutto insieme a corpo unico. Solitamente non si fa disegno preparatorio . Si lavora direttamente a pennello, cioè si disegna, si danno i toni ed i colori tutti nella stessa pennellata.     
      Questa tecnica utilizza colori coprenti, che vengono miscelati, solitamente, prima di essere stesi.
      Riprendendo lo stesso esempio dell'arancio,  rosso e giallo vengono miscelati nelle quantità dovute ed il ricavato si stende..
     E’ sicuramente una bellissima tecnica a cui ciascun pittore mira ma richiede grande  conoscenza del colore e perfetta                          capacità     nel raggiungere le giuste forme. In pratica sembra più facile ma non lo è. Si evitano alcune difficolta ma ne  
     subentrano altre. 
     Questa tecnica, che utilizza essenzialmente colori coprenti, è definita  ALLA  PRIMA “ ( da alcuni “tecnica diretta”)

3a)    Accenno ad una terza tecnica  il " DIVISIONISMO " poco frequentata dai pittori ma molto interessante . Anche questa e basata sull'effetto ottico, ma non prodotto da sovrapposizione bensì da accostamento dei colori. Per tornare al già detto arancio lo otteniamo accostando un tratto di rosso ad un tratto di giallo. Questi due colori stesi separatamente se visti a distanza sono percepiti dall'occhio come un colore unico e cioè l'arancio. Dallo stesso metodo nasce il " PUNTINISMO " dove i tratti sono sostituiti da puntini con effetto ottico anche da breve distanza.



Nel ritratto di Albert Einstein  stiamo applicando la tecnica classica , quindi chi ha interesse a realizzarlo deve entrare nel giusto ordine di idee. Nel suo stesso  interesse.

ALLA PROSSIMA

2 commenti:

  1. Grazie Melo, sei sempre impeccabile nella tua esposizione. Non vedo l'ora di cominciare, ho sempre sentito parlare della grisaglia e volevo imparare il procedimento.

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    1. Grazie Anna. Questo metodo del passo dopo passo ( step by step) fa capire cosa sia realmente la pittura ed è di base anche per chi vuole andare oltre. La grisaglia e le successive velature che ad essa si accompagnano avvincono perchè il pittore sente sotto le sue mani e sotto i suoi occhi come nasce il colore.

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