mercoledì 27 luglio 2016

Tutorial 4 Il supporto pittorico ( prima parte )



Abbiamo visto svariati attrezzi utili alla pittura ad olio, non tutti indispensabili . Volendo iniziare, senza certezza di continuare, di alcuni di essi e volendo anche di tutti se ne può fare a meno o sostituirli da fai da te.  

Adesso parleremo dei materiali , dei prodotti ,degli attrezzi indispensabili  .Questi che adesso conosceremo sono l’essenza stessa di un dipinto ad olio  quindi da valutare con grande attenzione

supporto pittorico
attrezzi per la stesura   
colori
medium

Senza di essi non c’è pittura.


Supporti per pittura a olio  

Tela
Entrata nella pittura con una certa diffusione  solo dal  XV secolo è diventata nel tempo il supporto per eccellenza e il più diffuso e preferito.

In realtà già nel medioevo gli stendardi venivano dipinti su  tela.
Furono i fiamminghi, che per la loro pittura a stesure sottili  avevano bisogno di un supporto molto liscio, ad  iniziare a dipingere su tela incollandola su tavole di legno.
                                              
L’idea si affermò prevalentemente a Venezia  perché i dipinti su muro o su legno deperivano  in breve tempo a causa dell’ambiente umido e la salsedine.. Inoltre  inchiodata su un telaio di legno era smontabile, arrotolabile  quindi facilmente trasportabile e    rimontabile  nel luogo di destinazione  anche a grandi distanze e si espanse in tutta Europa.

Penso che la tela su telaio sia conosciuta da tutti , anche da chi non pratica pittura, e  sia diventato il sinonimo di dipinto, di quadro Infatti anche comunemente si dice < ho comprato una bella tela >. per dire d’aver comprato un bel dipinto.

Vediamo brevemente di cosa si tratta
Nei negozi di belle arti ne troviamo già pronte intelaiate, di tante misure predefinite e di svariate forme ( quadrate, rettangolari,  ,  nei negozi ben forniti anche rotonde e ovali, finanche  triangolari  e di fogge particolari ), chiodate ai bordi laterali o sul retro, oppure graffettate sul retro. Quelle  trattenute sul retro ( ce ne sono anche a bordo spesso ) si possono appendere anche senza cornici e fanno la loro ottima figura specialmente se per dipinti di genere contemporaneo. 
Sono costituite da un tessuto di tela che può essere di lino, di cotone, di fibra artificiale, di misto cotone e fibra artificiale, di juta di canapa ed altro, montate su un telaio di legno.

Il  tessuto e previamente “ preparato” con metodo industriale ad accogliere ogni tipo di  pittura per cui vengono dichiarate a “ preparazione universale. Questa definizione “universale” è sicuramente indovinata dal punto di vista commerciale ma dal punto di vista reale e tecnico  la definirei piuttosto “ preparazione generica” perché, poi , per ogni genere o stile pittorico ha bisogno di una ulteriore “preparazione specifica”. Ma commercialmente  li capisco perché la parola universale “ suona “ molto meglio di generica. Tuttavia se pur generica  sulla tela così com’è si può tranquillamente dipingere se non si deve applicare una tecnica ben definita e ci si accontenta di fare un dipinto anch’esso generico. Solitamente è ben accetta dai paesaggisti.

tele chiodate ( immagine da Web )






tele graffettate ( immagine da Web ) 






tela su telaio rotondo ( immagine da Web )

 La tela su telaio, naturalmente,  si può anche costruire artigianalmente  ed anche da” fai da te “ Su youtube  si trovano numerosi video che mostrano come fare quindi non sto a descriverli e ad essi rimando chi fosse interessato. A questo proposito voglio solo aggiungere che per costruirsi una tela su telaio si  utilizza la tela a rotoli (già preparata ) venduta anche a metraggio nelle belle arti.



tela in rotolo per pittura ( immagine da Web )
Però si può anche utilizzare del normale tessuto ( venduto nei negozi di stoffe)..Le stoffe più adatte per costruire una tela per pittura sono la tela olona, la tela di cotone o di lino utilizzate principalmente per camiceria, il percalle utilizzato per le lenzuola, il popeline di cotone per camiceria e confezioni.
( Curiosità : Il Popeline prodotto inizialmente solo di lana fu all’origine un tessuto creato appositamente ed  esclusivamente per gli abiti del Papa ( da cui popeline ) e veniva prodotto nella città papale di Avignone. )

Le stoffe utilizzate per realizzare tele per pittura  hanno   bisogno di un ulteriore,  previo e appropriato  trattamento che non sto ad esporre adesso e magari ne parleremo in seguito.. 
.
Pur restando la tela su telaio  il supporto per eccellenza,  preferito e consolidato da esperienze di molti secoli , per la pittura ad olio si possono, tuttavia,  utilizzare svariati  supporti .

cartoni telati e pannelli telati
Sono dei supporti spessi circa 3 mm (di cartone pressato il primo e di masonite o MDF il secondo ) con tela incollata. Costano meno delle tele intelaiate e rispondono al pennello come le tele. Sconsiglio i cartoni telati di  larghe misure perché s’imbarcano. Tuttavia il problema dell’imbarco  (visto  in generale perché si può verificare anche per le tele ) è solo un fatto estetico  provvisorio perché quando il dipinto verrà incorniciato si appaierà perfettamente alla cornice. Da attenzionare di più, invece, se la tela incollata è tagliata a filo col bordo del pannello  o se è risvoltata ed incollata anche ai lati e sul retro per qualche centimetro ( come una tela su telaio). Queste ultime  sono naturalmente  da preferire perché non c’è il rischio che la tela si stacchi dal pannello






cartoni telati ( immagine da Web )
cartone telato risvoltato- vista posteriore ( immagine da Web)



cartone telato risvoltato vista frontale  ( immagine da Web )





pannelli telati rotondi ( immagine da Web)






pannelli telati ovali ( immagine da Web)


Tavole
Sono così chiamate perché conservano la stessa denominazione che avevano nel linguaggio pittorico della tradizione, ma con la tecnologia di oggi sono piuttosto dei pannelli di legno. Ve ne parlo brevemente quel tanto che serve sapere  ad un pittore.


Pannello multistrato o stratificato
E fatto con tre, cinque o più strati sottili  di legno (ma sempre in numero dispari)  ottenuti per tornitura o per tranciatura ed incollati l‘un sull’altro ortogonalmente rispetto alle  venature , se fatto a tre strati viene comunemente conosciuto come compensato .Va considerato in base allo  spessore che non dipende dal numero di strati ma valutato in millimetri.  Per essere adatto  alla pittura deve avere venature lievi, non presentare nodi e non pesare eccessivamente  Fra le varie essenze con queste  caratteristiche il pioppo è il meno costoso. Le  altre essenze con queste caratteristiche ( tranne il peso che varia nelle diverse essenze  ) sono legni pregiati  ed utilizzati per mobilio di lusso. Le altre essenze poco costose sono le conifere ( fra le quali pino e abete)  , ma sono piene di nodi quindi da evitare a meno che nel dipinto  non si vogliano  valorizzare proprio questi nodi con colori trasparenti . Per i luoghi umidi e specificamente indicato il multistrato marino ( utilizzato per costruire imbarcazioni) . 



multistrato di pioppo ( immagine da Web )




multistrato di conifera (immagine da Web )



MDF
E’ un pannello fatto  da impasto di materiale legnoso e collanti , è molto elastico e non si spezza ma è anche molto pesante a causa dei collanti impiegasti . Anche questo tipo di pannello viene prodotto in diversi spessori  Per pannelli in misure  fino a cm. 80 sul lato maggiore va bene in  uno spessore di 6mm, dimensioni  più grandi si possono imbarcare per cui occorre un  maggiore spessore , con la conseguenza che il  peso aumenta . La misura più grande di pannello MDF che ho sperimentato di persona è  120x100 con spessore da 8 mm e non ha problemi d’imbarco ( se tenuto orizzontale in piano d’appoggio, o verticale,  incorniciato. ). Se tenuto con base a terra e leggermente inclinato  per poggiare la parte superiore   a parete, prima o poi si imbarca in qualsiasi spessore.




pannelli MDF ( immagine da Web )


Tutti questi pannelli si possono trovare presso le belle arti ben fornite in misure prestabilite o meglio in un bricocenter  con falegnameria e vi verranno tagliati a misure su vostra richiesta. Oltre al costo del materiale va pagato ogni singolo taglio. Io preferisco acquistare un intero pannello standard  indicando i vari tagli che mi servono e li tengo in scorta.
Tutti questi prodotti soffrono in ambienti umidi  ma non penso che si facciano dei dipinti da mettere in cantina. Se dovete fare dei dipinti per il vostro  yacht. o per una villetta molto vicina al mare  suggerisco il multistrato marino okumé che non teme umidità e salsedine


Truciolato o Truciolare
Il truciolato, prodotto con trucioli , segatura e colla,  se è sottile o con grossi trucioli e poca colla è friabile e  si spezza facilmente  se è spesso e fortemente assemblato  è resistente ma  pesante, quindi lo considero poco adeguato . Come supporto per pittura può essere accettabile  per   piccole   dimensioni. ma a mio avviso  è meglio non prenderlo in considerazione.

Masonite e faesite  
Fra i supporti per pittura  non ho inserito la masonite perché non è impasto legnoso ma impasto di cartoni e non sopporta l’imprimitura. Tuttavia se avete dei pannelli di fondo da cornici  e da cassette di frutta e ortaggi  va  trattato come la carta. Se da comprare   non sta nel rapporto qualità prezzo .




Tavola  in massello
Naturalmente si può anche optare per  tavole di massello  come in passato .Un tempo venivano realizzate accostando delle sezioni di tronco e tenute insieme mediante listelli di legno inchiodati ortogonalmente sul retro mentre  sul davanti ( la parte da dipingere) levigate con piallette, ulteriormente con raschietti ed infine lisciate con pietra pomice.  Oggi le troviamo già pronte. Resta tuttavia il problema delle misure. Le tavole , intese come sezioni di un tronco sono strette e lunghe per loro stessa natura . Sono listoni di massello Tuttavia sono molto belle per dipinti rustici da appendere senza cornice.

I listoni di massello, previa preparazione, possono essere accostati ed incastrati fra di loro per farne un tutt’uno. Anche in questo caso sono pannelli ma in massello e non in strati .  Ne troviamo già pronte ma il costo lievita fortemente. In quanto alle essenze vale quanto detto per il multistrato.


tavola di pioppo grezza (immagine da Web )


pannello in massello di pioppo ( immagine da Web

 Tutti questi supporti di legno e legnosi  necessitano di imprimitura prima della stesura dei colori ad olio perché rischiano difficoltà in fase di lavoro e pericolo di distacco o crepature della pellicola pittorica quando asciutta
.


Cartoncino simil- tela
Il più pratico e di minor costo è un cartoncino mediamente di 300 gr/mq  ed in varie dimensioni detto “ a grana telata “, la cui superficie pittorica  mediante un procedimento di goffratura a pressa viene resa simile alla trama di una tela di lino permettendone effetti pittorici  parecchio simili. Viene proposto da vari produttori e commercializzato presso i negozi di belle arti. Personalmente ho utilizzato quelli della Maimeri  e della Canson  serie Figueras. Sono proposti in varie misure ed in blocchi da 10 fogli incollati a filo sui quattro lati  su un fondo di consistente  cartone  per cui è possibile poggiarli sul cavalletto ( come fosse una tela o un pannello telato) e staccare il solo foglio del dipinto una volta finito. Se si preferisce si può staccare ogni  singolo foglio prima di iniziare il dipinto ed incollarlo ai quattro angoli, con bi-adesivo,  su un pannello di servizio da porre sul cavalletto   
Creati per le esercitazioni , posso comunque assicurare che accolgono bene le stesure di colore e possono essere considerati, ed incorniciati senza vetro protettivo, come dei veri e propri quadri ad olio. 




cartoncino simil-tela ( immagina da Web




cartoncino simil-tela (immagine da Web )






Tela in blocco “ .
Un poco più costosa dei cartoncini precedenti, questa  è però una vera tela a grana medio-fine  tagliata in spezzoni rettangolari e presentati in blocco esattamente come i cartoncini di cui abbiamo parlato. Ha già un’imprimitura detta universale ( che definirei meglio  “ generica “ )  ma può essere trattata con ulteriore preparazione  (  imprimitura ) come una normale tela.  Le modalità di utilizzo sono le stesse che per i cartoncini precedenti.. Conosco bene quelle della Pieraccini che trovo ottime per cui non mi sono mai interessato ad altre ditte. Vengono proposti in varie dimensioni.
Interessante: il fondo del blocco non è un normale cartone ma un vero e proprio  cartone telato utilizzabile 


blocca tela pieraccini ( immagine su Web )
 Carta

Anche la carta può essere utilizzata per i colori a olio , ma richiede una previa lavorazione con gommalacca sia sul lato da dipingere sia sul retro. Deve essere  però  carta da imballo di buona consistenza e non certamente  fogli da stampante.

Lastre di metallo, cuoio .
Con la pittura ad olio si può dipingere anche su lastre di metallo , cuoio, anche su muro, che pochi considerano adatto all’olio,  ma che dimostrò fattibile Caravaggio.  Tele pronte , pannelli e cartoni telati, e pannelli di legname o MDF , anche se definite pronte all’uso, prima della pittura  hanno comunemente  bisogno di una preparazione che ne registri la rugosità e la capacità di assorbimento. Questa operazione preparatoria è definita < imprimitura> .


Ci leggiamo  alla prossima. per la seconda parte










martedì 26 luglio 2016

Tutorial 3 organizzarsi come pittore ad olio



La pittura ad olio, per i  prodotti che utilizza, richiede una certa organizzazione.
Occorre innanzitutto organizzare un laboratorio di pittura , cioè uno locale  tutto   da dedicare o in mancanza un angolo di lavoro.
Questo spazio deve avere almeno una finestra per poter mantenere  l’ambiente arieggiato per eliminare i vapori dei medium che si utilizzano, ed anche per usufruire della luce naturale se si dipinge di giorno.
La fonte di luce è importante perché i colori appaiono diversi se osservati a luce naturale o a luce artificiale ( sia essa definita “ a luce fredda  “ che  definita “ calda” o “ luce naturale” ……che poi naturale non è )
In ogni caso suggerisco che ciascun  dipinto venga  iniziato e completato sempre con lo stesso tipo di illuminazione.
Se avete possibilità di dipingere sia di giorno con luce naturale  sia di sera con luce artificiale  iniziate due dipinti , uno lo lavorate esclusivamente di giorno e l’altro esclusivamente con luce da lampada. 
( Della illuminazione artificiale di  un laboratorio di pittura  ne parleremo in seguito con un tutorial al momento lavoriamo con quel che abbiamo. C’è di  certo che non è possibile riprodurre artificialmente la luce solare , almeno per adesso. )

Conviene inoltre  munirsi di un camice  da laboratorio  perché un’eventuale macchia di colore sugli abiti una volta secca è impossibile da eliminare .


camice da laboratorio ( immagine da Web)


E’ utile anche un qualche copricapo per coprire i capelli ad evitare che  qualche pelo  finisca sul colore steso di fresco e lo si scopra quando il colore è secco. Sarebbe  difficilissimo e a volte impossibile da staccare. Per le gentili signore ce n’è una vasta gamma e tutti molto carini

 
 copricapo da pittrice ( imagini da Web )


Va bene anche una bandana o il famoso basco da pittore , ed in ultima analisi un copricapo di carta di giornale tipo edile  ( immagino già le risate di chi vi viene a trovare mentre “create” )


basco da artista (immagine da Web)



copricapo cun giornale da edile ( immagine da Web)

Per lo stesso motivo tenere lontani dal posto di lavoro animali domestici  con pelame  o piume. 



Per chi tiene in modo particolare e meticolosamente  alla pelle delle mani si consigliano guanti di cotone o di lattice ( se non li sopportate fatene a meno, io non ho mai visto un pittore coi guanti e poi qualche sfumatura col dito viene spontanea.). Questo consiglio vale per chi è particolarmente “fissato” perché a fine di ogni seduta pittorica  pulendo eventuali residui di colore con una pezzuola leggermente imbevuta d’acquaragia e una abbondante risciacquata con acqua e sapone tutto scompare anche l’odore . Per questa operazione io utilizzo un pizzico di “pasta lavamani “   e la pelle mi rimane liscia  come fossi  una gentil donzelletta.


pasta lavamani 

Servono poi degli strumenti da pittura.

Cavalletto
Ne esistono di diverse grandezze e per i  diversi usi. Ne mostro alcuni a scopo esemplificativo ma ne esistono talmente tanti   da appagare qualunque esigenza , molti pittori li hanno anche elaborati ed adattati ad esigenze del tutto personali o  ad un loro particolare modo di dipingere ( ne faccio solo cenno perchè in questa fase d’approccio non ci interessano. Probabilmente di alcune personalizzazioni interessanti ne parleremo in seguito)
Dal piccolino da scrivania , al treppiedi pieghevole  detto da campagna , al fisso più o meno importante. Anche uno detto a “lira “ ma lo trovo instabile.
L’acquisto dipende da come potete sistemarlo e principalmente dal progetto di un futuro  che vorrete  avete con la pittura. Al momento potete anche evitarne l’acquisto e poggiare la tela  ad una pila di libri posti su una scrivania ( in questa ipotesi proteggete il piano con dei fogli di giornale ) 

cavalletti da tavolo                          cavalletto da studio              cavalletti pieghevoli da campagna

( Iimmagini da Web)


Tavolozza
La classica tavolozza ovale in legno col foro in cui infilare il pollice  per sorreggerla vi serve se fate grandi lavori e se lavorate in piedi.


( immagine da Web)

Capisco che fa molto “ pittore” ma io non l’ho mai comprata.  Per me  va meglio una mensolina di legno rivestita in   formica , o una piccola lastra di vetro spesso, facili da ripulire ad ogni fine seduta. Vanno bene anche  dei piattini di plastica usa e getta, i coperchi delle vaschette da gelato dei quali ogni casa è continuamente fornita.. Fogli tavolozza  usa e getta sono in vendita nelle belle arti.

Asta poggiapolso  detta anche reggimano.
Va poggiata sul bordo superiore della tela a cavalletto  e, sostenuta con la mano sinistra , serve d’appoggio alla mano destra per i piccoli particolari ed i dettagli ( naturalmente  il contrario per i mancini) . La travate nelle “belle arti “ ma è facile costruirsela da se ( una sezione di bastone, dell’ovatta da imbottitura , ricoperta da una pelle daino  a formare una  pallottola, e  allacciata per bene in cima al bastone.).
Io utilizzo un’ asta per armadio retrattile e la parte a gancio alloggia perfettamente nel bordo superiore  della tela .


poggiamano o reggipolso ( immagine da Web)

















asta da armadio retrattile ( immagine da Web )
Barattolini vari di vetro o latta                                         
Serviranno di servizio per  l’olio. la trementina, l’acquaragia. ed ogni altro  medium pittorico.  Ne vendono per ogni esigenza nelle belle arti ,

coppia vasetti olio e trementina ( immagine da Web)

Barattolini di vetro e lattine  da riciclo vanno benissimo ed è facile averne sempre di nuovi e sostituirli ai  vecchi.
Un barattolo particolare serve per scaricare i pennelli ma nel tutorial della manutenzione attrezzi e vi mostrerò anche la mia soluzione .

lavapennelli ( immagine da Web )







Ritagli di stoffa e carta di giornale ( o scottex )
Utili per pulire gli attrezzi .

Chi vuole semplicemente provare la pittura a olio può fare a meno di tante di queste cose o sostituirle con attrezzi alternativi fai da te o di riciclo facilmente reperibili . Abiti in disuso invece del camice, copricapo di carta di giornale, una pila di libri sulla scrivania invece del  cavalletto,  un bastone da scopa per reggipolso , barattolini vari .
Chi decide di diventare pittore farà bene ad organizzarsi.

Nel prossimo post  descriveremo i  prodotti e gli strumenti  specifici per dipingere e senza i quali non c’è pittura.  

Alla prossima .

Tutorial 2 - Ritratto di Albert Einstein - Il segno



In attesa del post  per capire cos’è la pittura ad olio possiamo prepararci per affrontare  il disegno del nostro ritratto.
Del disegno ( SEGNO)  conosciamo già tutto e siamo già organizzati  grazie all’esaustivo corso del maestro Angelo Mottini.
Se qualcuno ancora non riesce bene non significa che non lo ha capito ma che ha bisogno di esercitarsi ancora.

In realtà nel disegno non si finisce mai di migliorare  ed ogni disegnatore o pittore dovrebbe esercitarsi quotidianamente,  anche con dei semplici bozzetti, e schizzare ogni cosa che gli sta attorno. Anche schizzare da foto è un buon esercizio, come pure il ricopiare ottimi lavori eseguiti da provetti disegnatori ed hanno il vantaggio di trovarci davanti  soggetti già a due dimensioni. 




Per la realizzazione di questo ritratto ci avvarremo di queste due foto  reperite sul Web.




Una prima  che da colorata che era  ho portato in scala di grigi “desaturandola “ , e  della quale farete 2 stampe su foglio A4.
( Nota 1 : La desaturazione è il procedimento mediante il quale si toglie la saturazione ai colori. Togliendo saturazione ad un colore questo diventa meno "squillante" e quindi tenderà a spegnersi fino a diventare grigio. Questa descrizione  è tratta da “ photoshop “ che però io non conosco  e rifuggo dal conoscere nel timore di venirne tentato. Photoshop lo considero interessante per progettisti, computer grafici, fotografi pubblicitari , e per gli artisti digitali, ma a mio avviso, può essere  pericoloso per gli artisti della matita e del pennello). Asservirsi al computer lo lascerei alla fantascienza.
Per saperne di più  sulla saturazione < https://it.wikipedia.org/wiki/Saturazione_cromatica  >


  
E’ ad alta definizione e quindi sul vostro monitor  si può ingrandire parecchio per osservarne ogni  particolare in una  fase di studio mentale e  di ricerca. Questo ci evita di fare stampe grandi.
( Nota 2.. L’osservazione su monitor è utile solo in questa fase, e ci permette  di carpire quei piccoli particolari che diventano caratteristiche di un personaggio e che l’occhio umano, in una foto piccola,  non vede. Il che non significa  che poi questi piccoli particolari verranno, pari pari, simulati nel nostro lavoro perché faremo un ritratto “altamente realistico “ ma non iperrealistico. C’è molta confusione fra queste due visioni del realismo, ingiustificata perché sono due cose completamente differenti e ricercano effetti e sensazioni differenti.
Sconsiglio la visione su monitor per le fasi di lavoro manuale e successive  , in special modo per toni e colori, perché la visione realistica verrebbe falsata dal fatto che su monitor l’immagine è illuminata da dietro ( come del resto in un televisore o in una pellicola cinematografica) e nella realtà le immagini illuminate da dietro non esistono, nella realtà verrebbero delle immagini in controluce.
Quindi giudico che è meglio servirsi di buone stampe da tenere sempre appese accanto al cavalletto.





 
 Scala di grigi da stampare in A4 ( 2 COPIE )


La stampa sopra  ci servirà come riferimento nella fase del segno, ( per  la realizzazione dei contorni e degli elementi che ciascuno di noi riterrà importanti ai fini di un  ritratto veritiero). Servirà anche  nella fase dello studio tonale ,  fino alla definizione della grisaglia.
Ci servirà anche per la griglia, quindi stampatene due copie identiche.

Se avete notato questa stampa non è soltanto la desaturazione  di quella  a colori, perchè è stata anche “alzata” nella sua scala di grigi proprio per la realizzazione dello studio tonale e della grisaglia.
La foto a colori solo desaturata darebbe infatti questa scala di toni grigi ben più bassi ( scuri) come potete vedere sotto.



 


Scala di grigi da sola desaturazione – da non stampare





Perché alzarla di toni?
Perché con la coloritura in sovrapposizione , i toni ritorneranno ad abbassarsi.

I fiamminghi ed i rinascimentali quando erano in fase di studio tonale e di grisaglia , ovviamente non avevano la possibilità di vedere il mondo colorato come sarebbe stato in scala di grigi ( l’idea dei toni di grigi probabilmente l’avevano avuta osservando le sculture marmoree),  però erano già in grado di supporli senza errori..  I bravi pittori contemporanei hanno la stessa capacità alla quale , però si arriva con tanto studio sui colori ( anche mediante studi su campionature ), e dopo tanti lavori fatti. In una parola “esperienza “

Se non avete una buona attrezzatura  da stampa rivolgetevi ad una buona eliografia professionale. Non occorre fare le stampe su carta fotografica  ed è sufficiente  carta patinata da 100. Diffidate  dei generici negozi per fotocopie ( quelli che ristampano libri, per intenderci) perché spesso non hanno ne i macchinari ne la carta adatta a ciò che a noi serve.


Procedimento:

Come accennato il disegno lo realizzeremo con la ( famigerata ),  Griglia.  ed in questo lavoro vedremo come realizzare  un ingrandimento da uno a due . Praticamente il modo più elementare per ingrandire perché, semplicemente,  si raddoppia tutto.
Infatti la stampa in A4 risulterà di cm. 20x20 e noi la porteremo su una tela 40x40.

( Sappiamo che un dipinto in misure maggiori è più facile da realizzare di un altro in misure minori per una questione di misure di pennelli.. Noi col 40x40 ci stiamo mantenendo ad una misura minima per un buon ritratto leggibile ed anche esteticamente apprezzabile.  In altro momento descriverò anche ingrandimenti diversi  e fuori scala fissa, per esempio per chi vuole realizzare  copie da dipinti famosi,  che non avevano misure in serie come le tele che compriamo oggi : Per ora questa conoscenza non ci serve ) 



La tipologia di griglia va in rapporto alle esigenze di ciascuno ed in rapporto al soggetto da realizzare . Per questo lavoro la mia è a maglie mediamente larghe, con diagonali nei tratti del volto, e maglie piccole per le mani. Insomma nelle parti più delicate una griglia più fitta è molto di aiuto per raggiungere delle perfette proporzioni, mentre per il resto si può andare più in libertà. perchè eventuali variazioni non influirebbero sul risultato finale di un ritratto.

Naturalmente potrete utilizzare una griglia come questa o qualsiasi altra griglia in relazione alle vostre esigenze e preferenze ed il mastro Mottini ve ne ha mostrate e descritte di ogni genere. L’importante è , per ora , avere una griglia che ci dia punti di riferimento ben precisi al millimetro per quegli elementi del volto che danno la somiglianza. In tempi successivi vedremo come eliminare la griglia o trasformarla in punti di riferimento, perché in ogni caso dei punti di riferimento in un ritratto veritiero diventano quasi d’obbligo.
 




Nella mia griglia noterete  che sulle parti chiare ho tracciato le linee con matita in grafite ( HB per non avere tratti grossi) , mentre sulle parti scure ( dove la grafite non si vedrebbe) ho tracciato con un colore bianco a matita e con matita a pastello bianca .
( L’eterno  contrasto ed armonia  fra il chiaro e lo scuro:
 fate vostro questo concetto perchè è il fil rouge di tutta la pittura. )

In questa operazione la matita in grafite va mantenuta appuntita e va bene  un temperamatite .
Il pastello bianco si consuma celermente e conviene appuntirlo con un taglierino in modo da realizzare un parte disegnante più sporgente. Va inoltre continuamente limato su una piccola sezione di carta smeriglio a grana finissima per creare una punta a scalpello per segnare la riga di taglio ( tipo le matite piatte da falegname)




 
         Realizzazione griglia 


Il disegno dei contorni e dei particolari importanti lo realizzeremo su carta  per avere libertà di correzioni, cancellature, ripensamenti,  e non stressare la tela .
La carta da utilizzare per il nostro disegno  deve essere di grammatura 80 ( massimo 100). Ne troverete in fogli 70x50, oppure in rotoli. Io per gli schizzi ed i disegni preparatori utilizzo carta Accademia in rotoli  da cm 150 x 10 mt,  oppure carta da pacco bianca kraft   in rotolo da cm 100x 5mt. ritagliandomi la sezione che mi serve. ( NB. La carta da pacchi ha una faccia semilucida ed ovviamente il disegno va realizzato sull’altra faccia).

Una volta ultimato, il disegno realizzato su carta  lo trasferiremo sulla tela . Il concetto di trasferimento è equiparabile alla tecnica dello spolvero o della sinopia  utilizzata in affresco e non ha nulla a che vedere col ricalco per il solo fatto che sia gli antichi Maestri dell’affresco  sia noi adesso, il disegno da trasferire “ ce lo stiamo   facendo da soli e di nostra mano “. Il ricalco consiste invece nel trasferire i contorni  direttamente dalla immagine fatta da altri  al nostro  foglio o tela .
L’operazione manuale sembra la stessa ma è il  concetto di realizzazione che è assolutamente  differente. Fra le due cose c’è un abisso.
Ricalcando direttamente da foto potrete avere il plsuso di chi osserverà il " VOSTRO" lavoro, ma  non imparerete mai nulla. Sarà solo tempo perso.


Evidentemente qualcuno si dirà < ma perché fare questo gran lavoro, griglia , disegno, da 20x20 che poi devo trasferire sulla tela 40x40 , mentre posso fare una stampa  direttamente 40x 40  e ricalcarla direttamente sulla tela ? !!!!! >. Evidentemente questo lo so anch’io, ed altrettanto evidente è la risposta.
Se siamo qui per imparare  questo è il minimo che dobbiamo fare ed è solo l’inizio, se invece si vuole soltanto un prodotto,  ottenere un quadro da appendere in casa propria  o mostrare agli amici “ questo l’ho fatto io “  …. per sentirsi dire che bravo che sei…..  anche quando non lo sei stato, allora è tutta  un'altra storia e a noi non interessa.


Per la fase del disegno sappiamo già  quanto serve   e possiamo già lavorare
L’ unica variante rispetto al corso di disegno sta nel supporto su cui disegnare che è sempre carta ma di grammatura inferiore
- Il foglio di bassa grammatura per il disegno. (80 massimo 100)
Nel disegno faremo in fretta perché a noi pittori ci serve solo nei punti di riferimento .Tutto il resto è pittura.
Quindi cominciate  a preparare anche i prodotti ed i materiali per la prima  fase pittorica :
-Una tela 40x40. ( Per il lavoro a velature l’ideale è una tela di lino a grana extrafine. Ma poiché approfitteremo di questo lavoro per imparare a preparare la tela, faremo cioè l’imprimitura, va bene  una tela di cotone a grana fine ed anche a grana media.)
-Colla di coniglio oppure colla Vinavil ( che sia Vinavil, quella con l’etichetta rossa , e non una    generica  colla  vinilica) anche Maurer va bene
- Gesso di Bologna ( detto anche da doratore )
- Olio di lino crudo ( ci servirà per preparare la mestica per l’imprimitura e per la pittura successiva)
I prodotti sopra elencati vanno comprati nei negozi di belle arti, perché nelle “ ferramenta e colori” potrebbero rifilarvi dei prodotti similari ma che non vanno bene per il nostro lavoro.
Preparate anche
-una Pennellessa da mm. 40 o poco più, che sia morbida .
-Carta vetrata grana media
- Carta o tela smeriglio a grana fine.
- Tampone in gomma per carteggiare .
Questi  e anche la Vinavil vanno bene dal ferramenta.
 


rotolo carta da pacchi (immagine da Web)


colla di coniglio in scaglie (immagine da Web)

colla di coniglio in grani ( immagine da Web )

gesso di Bologna ( immagine da Web ) 

vinavil ( immagine da Web)

olio di lino crudo da belle arti ( immagine da Web )

pennellessa (immagine da Web)

carta vetrata ( immagine da Web)

carta smeriglio ( immagine da Web )


tampone in gomma ( immagine da Web ) 











Questa che propongo sotto  è la seconda  foto, a colori, che stamperete in A4  o se preferite in A3 e servirà  come riferimento per la coloritura e le definizioni
 
La descrizione è stata, forse, un po' lunga ma i i concetti sono pochi e semplici, leggeteli con attenzione. Nella prossima fase inizieremo la realizzazione  

PS. Come avrete notato entrando nel vivo si cominciano ad utiluzzare dei termini strettamenti da pittura, a volte anche mai sentiti da chi non la pratica e diventeranno sempre di più. Poichè per capirci bisogna parlare la stessa lingua, ed in questo caso la lingua pittorica, consiglio una conoscenza del glossario del pittore e sul Web troverete pubblicazioni in abbondanza. Grazie per la collaborazione 


Ci leggiamo presto ed inizieremo a lavorare

Melo artista per caso