In attesa del post
per capire cos’è la pittura ad olio possiamo prepararci per affrontare il disegno del nostro ritratto.
Del disegno ( SEGNO) conosciamo già tutto e siamo già organizzati grazie all’esaustivo corso del maestro Angelo
Mottini.
Se qualcuno ancora non riesce
bene non significa che non lo ha capito ma che ha bisogno di esercitarsi
ancora.
In realtà nel disegno non si
finisce mai di migliorare ed ogni
disegnatore o pittore dovrebbe esercitarsi quotidianamente, anche con dei semplici bozzetti, e schizzare
ogni cosa che gli sta attorno. Anche schizzare da foto è un buon esercizio, come
pure il ricopiare ottimi lavori eseguiti da provetti disegnatori ed hanno il
vantaggio di trovarci davanti soggetti
già a due dimensioni.
Per la realizzazione di questo ritratto ci avvarremo di
queste due foto reperite sul Web.
Una prima che da colorata che era ho portato in scala di grigi “desaturandola “ ,
e della quale farete 2 stampe su foglio
A4.
( Nota 1 : La desaturazione
è il procedimento mediante il quale si toglie la saturazione ai colori.
Togliendo saturazione ad un colore questo diventa meno "squillante" e
quindi tenderà a spegnersi fino a diventare grigio. Questa descrizione è tratta da “ photoshop “ che però io non
conosco e rifuggo dal conoscere nel
timore di venirne tentato. Photoshop lo considero interessante per progettisti,
computer grafici, fotografi pubblicitari , e per gli artisti digitali, ma a mio
avviso, può essere pericoloso per gli
artisti della matita e del pennello). Asservirsi al computer lo lascerei alla
fantascienza.
E’ ad alta definizione e quindi
sul vostro monitor si può ingrandire
parecchio per osservarne ogni
particolare in una fase di studio
mentale e di ricerca. Questo ci evita di
fare stampe grandi.
( Nota 2.. L’osservazione su
monitor è utile solo in questa fase, e ci permette di carpire quei piccoli particolari che
diventano caratteristiche di un personaggio e che l’occhio umano, in una foto
piccola, non vede. Il che non
significa che poi questi piccoli
particolari verranno, pari pari, simulati nel nostro lavoro perché faremo un
ritratto “altamente realistico “ ma non iperrealistico. C’è molta confusione
fra queste due visioni del realismo, ingiustificata perché sono due cose
completamente differenti e ricercano effetti e sensazioni differenti.
Sconsiglio la visione su monitor
per le fasi di lavoro manuale e successive , in special modo per toni e colori, perché la
visione realistica verrebbe falsata dal fatto che su monitor l’immagine è
illuminata da dietro ( come del resto in un televisore o in una pellicola
cinematografica) e nella realtà le immagini illuminate da dietro non esistono,
nella realtà verrebbero delle immagini in controluce.
Quindi giudico che è meglio
servirsi di buone stampe da tenere sempre appese accanto al cavalletto.
Scala di grigi da stampare in A4
( 2 COPIE )
La stampa sopra ci servirà come riferimento nella fase del
segno, ( per la realizzazione dei
contorni e degli elementi che ciascuno di noi riterrà importanti ai fini di un
ritratto veritiero). Servirà anche nella
fase dello studio tonale , fino alla
definizione della grisaglia.
Ci servirà anche per la griglia,
quindi stampatene due copie identiche.
Se avete notato questa stampa non
è soltanto la desaturazione di quella a colori, perchè è stata anche “alzata” nella
sua scala di grigi proprio per la realizzazione dello studio tonale e della
grisaglia.
La foto a colori solo desaturata darebbe infatti questa
scala di toni grigi ben più bassi ( scuri) come potete vedere sotto.
Scala di grigi da sola desaturazione – da non stampare
Perché alzarla di toni?
Perché con la coloritura in sovrapposizione , i toni
ritorneranno ad abbassarsi.
I fiamminghi ed i rinascimentali
quando erano in fase di studio tonale e di grisaglia , ovviamente non avevano
la possibilità di vedere il mondo colorato come sarebbe stato in scala di grigi
( l’idea dei toni di grigi probabilmente l’avevano avuta osservando le sculture
marmoree), però erano già in grado di
supporli senza errori.. I bravi pittori
contemporanei hanno la stessa capacità alla quale , però si arriva con tanto
studio sui colori ( anche mediante studi su campionature ), e dopo tanti lavori
fatti. In una parola “esperienza “
Se non avete una buona
attrezzatura da stampa rivolgetevi ad
una buona eliografia professionale. Non occorre fare le stampe su carta
fotografica ed è sufficiente carta patinata da 100. Diffidate dei generici negozi per fotocopie ( quelli che
ristampano libri, per intenderci) perché spesso non hanno ne i macchinari ne la
carta adatta a ciò che a noi serve.
Procedimento:
Come accennato il disegno lo
realizzeremo con la ( famigerata ),
Griglia. ed in questo lavoro
vedremo come realizzare un ingrandimento
da uno a due . Praticamente il modo più elementare per ingrandire perché,
semplicemente, si raddoppia tutto.
Infatti la stampa in A4 risulterà di cm. 20x20 e noi la
porteremo su una tela 40x40.
( Sappiamo che un dipinto in
misure maggiori è più facile da realizzare di un altro in misure minori per una
questione di misure di pennelli.. Noi col 40x40 ci stiamo mantenendo ad una
misura minima per un buon ritratto leggibile ed anche esteticamente apprezzabile. In altro momento descriverò anche
ingrandimenti diversi e fuori scala
fissa, per esempio per chi vuole realizzare
copie da dipinti famosi, che non
avevano misure in serie come le tele che compriamo oggi : Per ora questa
conoscenza non ci serve )
La tipologia di griglia va in
rapporto alle esigenze di ciascuno ed in rapporto al soggetto da realizzare .
Per questo lavoro la mia è a maglie mediamente larghe, con diagonali nei tratti
del volto, e maglie piccole per le mani. Insomma nelle parti più delicate una
griglia più fitta è molto di aiuto per raggiungere delle perfette proporzioni,
mentre per il resto si può andare più in libertà. perchè eventuali variazioni
non influirebbero sul risultato finale di un ritratto.
Naturalmente potrete utilizzare
una griglia come questa o qualsiasi altra griglia in relazione alle vostre
esigenze e preferenze ed il mastro Mottini ve ne ha mostrate e descritte di
ogni genere. L’importante è , per ora , avere una griglia che ci dia punti di
riferimento ben precisi al millimetro per quegli elementi del volto che danno la somiglianza. In tempi successivi
vedremo come eliminare la griglia o trasformarla in punti di riferimento,
perché in ogni caso dei punti di riferimento in un ritratto veritiero diventano
quasi d’obbligo.
Nella mia griglia noterete che sulle parti chiare ho tracciato le linee
con matita in grafite ( HB per non avere tratti grossi) ,
mentre sulle parti scure ( dove la grafite non si vedrebbe) ho tracciato con un
colore bianco a matita e con matita a pastello bianca .
( L’eterno contrasto ed armonia fra il chiaro e lo scuro:
fate vostro questo concetto perchè è il fil
rouge di tutta la pittura. )
In questa operazione la matita in
grafite va mantenuta appuntita e va bene
un temperamatite .
Il pastello bianco si consuma
celermente e conviene appuntirlo con un taglierino in modo da realizzare un
parte disegnante più sporgente. Va inoltre continuamente limato su una piccola
sezione di carta smeriglio a grana finissima per creare una punta a scalpello
per segnare la riga di taglio ( tipo le matite piatte da falegname)
Realizzazione griglia
Il disegno dei contorni e dei
particolari importanti lo realizzeremo su carta
per avere libertà di correzioni, cancellature, ripensamenti, e non stressare la tela .
La carta da utilizzare per il
nostro disegno deve essere di grammatura
80 ( massimo 100). Ne troverete in fogli 70x50, oppure in rotoli. Io per gli
schizzi ed i disegni preparatori utilizzo carta Accademia in rotoli da cm 150 x 10 mt, oppure carta da pacco bianca kraft in rotolo da cm 100x 5mt. ritagliandomi la
sezione che mi serve. ( NB. La carta da pacchi ha una faccia semilucida ed
ovviamente il disegno va realizzato sull’altra faccia).
Una volta ultimato, il disegno
realizzato su carta lo trasferiremo
sulla tela . Il concetto di trasferimento è equiparabile alla tecnica dello
spolvero o della sinopia utilizzata in
affresco e non ha nulla a che vedere col ricalco per il solo fatto che sia gli
antichi Maestri dell’affresco sia noi adesso,
il disegno da trasferire “ ce lo stiamo
facendo da soli e di nostra mano “. Il ricalco consiste invece nel
trasferire i contorni direttamente dalla
immagine fatta da altri al nostro
foglio o tela .
L’operazione manuale sembra la
stessa ma è il concetto di realizzazione
che è assolutamente differente. Fra le
due cose c’è un abisso.
Ricalcando direttamente da foto potrete avere il plsuso di chi osserverà il " VOSTRO" lavoro, ma non imparerete mai nulla. Sarà solo tempo perso.
Evidentemente qualcuno si dirà
< ma perché fare questo gran lavoro, griglia , disegno, da 20x20 che poi devo trasferire sulla tela 40x40 , mentre
posso fare una stampa direttamente 40x
40 e ricalcarla direttamente sulla tela
? !!!!! >. Evidentemente questo lo so anch’io, ed altrettanto evidente è la
risposta.
Se siamo qui per imparare questo è il minimo che dobbiamo fare ed è solo
l’inizio, se invece si vuole soltanto un prodotto, ottenere un quadro da appendere in casa
propria o mostrare agli amici “ questo
l’ho fatto io “ …. per sentirsi dire che
bravo che sei….. anche quando non lo sei
stato, allora è tutta un'altra storia e
a noi non interessa.
Per la fase del disegno sappiamo già quanto serve e possiamo già lavorare
L’ unica variante rispetto al corso di disegno sta nel
supporto su cui disegnare che è sempre carta ma di grammatura inferiore
- Il foglio di bassa grammatura per il disegno. (80 massimo
100)
Nel disegno faremo in fretta perché a noi pittori ci serve
solo nei punti di riferimento .Tutto il resto è pittura.
Quindi cominciate a preparare anche i prodotti ed i materiali
per la prima fase pittorica :
-Una tela 40x40. ( Per il lavoro
a velature l’ideale è una tela di lino a grana extrafine. Ma poiché
approfitteremo di questo lavoro per imparare a preparare la tela, faremo cioè
l’imprimitura, va bene una tela di
cotone a grana fine ed anche a grana media.)
-Colla di coniglio oppure colla
Vinavil ( che sia Vinavil, quella con l’etichetta rossa , e non una generica colla
vinilica) anche Maurer va bene
- Gesso di Bologna ( detto anche da doratore )
- Olio di lino crudo ( ci servirà per preparare la mestica
per l’imprimitura e per la pittura successiva)
I prodotti sopra elencati vanno
comprati nei negozi di belle arti, perché nelle “ ferramenta e colori”
potrebbero rifilarvi dei prodotti similari ma che non vanno bene per il nostro
lavoro.
Preparate anche
-una Pennellessa da mm. 40 o poco più, che sia morbida .
-Carta vetrata grana media
- Carta o tela smeriglio a grana fine.
- Tampone in gomma per carteggiare .
Questi e anche la Vinavil vanno bene dal
ferramenta.
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rotolo carta da pacchi (immagine da Web) |
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colla di coniglio in scaglie (immagine da Web) |
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colla di coniglio in grani ( immagine da Web ) |
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gesso di Bologna ( immagine da Web ) |
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vinavil ( immagine da Web) |
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olio di lino crudo da belle arti ( immagine da Web ) |
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pennellessa (immagine da Web) |
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carta vetrata ( immagine da Web) |
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carta smeriglio ( immagine da Web ) |
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tampone in gomma ( immagine da Web ) |
Questa che propongo sotto
è la seconda foto, a colori, che
stamperete in A4 o se preferite in A3 e
servirà come riferimento per la
coloritura e le definizioni
La descrizione è stata, forse, un po' lunga ma i i concetti sono pochi e semplici, leggeteli con attenzione. Nella prossima fase inizieremo la realizzazione
PS. Come avrete notato entrando nel vivo si cominciano ad utiluzzare dei termini strettamenti da pittura, a volte anche mai sentiti da chi non la pratica e diventeranno sempre di più. Poichè per capirci bisogna parlare la stessa lingua, ed in questo caso la lingua pittorica, consiglio una conoscenza del glossario del pittore e sul Web troverete pubblicazioni in abbondanza. Grazie per la collaborazione
Ci leggiamo presto ed inizieremo a lavorare
Melo artista per caso
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